Descrizione
Woodwardia radicans è una delle felci più affascinanti esistenti in Europa. Non soltanto perché è quella dalle maggiori dimensioni all’interno della flora europea, con fronde che raggiungono i 3 metri di lunghezza, ma soprattutto per la sua storia. Si tratta infatti di una rappresentante della flora del Terziario, risalente a circa 70 milioni di anni fa, periodo caldo e umido precedente alle glaciazioni, durante il quale l’Europa meridionale possedeva un clima tropicale ed ospitava una flora molto variegata quasi totalmente scomparsa a seguito dei successivi mutamenti climatici. Woodwardia radicans colonizzava i sottoboschi delle aree montane, umidi e con temperature comprese tra i 10 e i 25 gradi. A seguito delle glaciazioni prima e dell’instaurarsi del clima mediterraneo secco poi, questa felce ha visto il proprio habitat ridursi sempre più fino a sopravvivere in pochissime stazioni residuali in cui è riuscita in a resistere all’estinzione. La scappatoia più promettente è stata quella del mare, andando a colonizzare la regione della Macaronesia, composta da Isole Canarie, Madeira e Azzorre. Qui i versanti esposti all’umidità oceanica ospitano la cosiddetta laurisilva, l’esempio vivente più completo di quella che doveva essere la vegetazione terziaria in Europa continentale. In Italia sono pochissimi i punti dove questa felce continua a vivere, in Campania, Sicilia e Calabria. La stazione più importante è quella della Valle Ruffa, in provincia di Vibo Valentia, dove nel 1985 è stato scoperto il popolamento più grande d’Europa, con circa 2000 individui. Altre stazioni sono conosciute in Spagna, Corsica, Grecia, Macedonia e Tunisia e Mar Nero. Questa felce deve il nome radicans al particolare metodo di riproduzione vegetativa attraverso bulbilli posti al termine delle foglie, quando, ricadendo e incurvandosi, toccano terra. Questi radicano e in seguito danno origine a nuove piante. Tuttavia anche la riproduzione sessuale tramite spore è molto efficiente dando risultati forse ancora migliori. La coltivazione di Woodwardia è semplice. Esige un terreno umido e sciolto con pH variabile da subacido a neutro e una esposizione in penombra evitando l’irraggiamento diretto durante le ore centrali della giornata. Resiste bene al freddo e anche a gelate fino a circa -4 gradi centigradi, conservando la vitalità del fusto ma perdendo le foglie. Per queste ragioni in Europa la sua coltivazione viene effettuata con successo nell’area mediterranea ed oceanica del continente, con ottimi risultati fino in Gran Bretagna e Irlanda. In Italia area mediterranea e sub mediterranea sono perfette per questa pianta, a patto che si garantisca l’adeguata umidità durante la stagione estiva. Anche la zona prealpina, in particolare dei laghi, possiede le condizioni climatiche favorevoli alla sua coltivazione mentre in altre aree del Paese, come quelle padane e quelle alpine ed appenniniche, è preferibile tenere la pianta in vaso in modo da poterla riparare durante l’inverno vicino ad una parete di casa o in una veranda.